Non con la mente, né con le emozioni
Il mio bambino è un miracolo, la più grande ispirazione. Quando io avevo sei anni i miei genitori hanno divorziato e io sono l’unica figlia, e mio figlio è l’unico figlio. Adesso io sto di fronte al mio trauma più profondo e sono messa di fronte a questo senso di abbandono, a questo senso di ingiustizia che io potrei infliggere a mio figlio e al mio partner.
Hai necessità di osservare la tua vita non attraverso il corpo mentale ed emotivo, ma come la proiezione di ciò che accade al tuo interno. Tutto ciò che è accaduto nella tua vita è stato funzionale al Cammino di Espansione che hai scelto di compiere. Attraverso gli accadimenti della vita hai consentito a te stessa di fare scelte, compiere azioni, fare esperienza di chi non sei, con lo scopo di riscoprire Chi Sei e, una volta riscoperto, vivere in coerenza con questo. Dunque ciò che è stato era funzionale a portarti nel Qui e Ora che stai vivendo.
Tuo figlio ti parla del tuo Potere di Generare nella dimensione terrena, dunque la tua paura di creargli dolore o trauma è in Realtà la paura che hai di creare la tua stessa vita. La paura della separazione che temi per lui, è in Realtà il trauma della separazione che tu vivi per essere ancora separata da Chi Realmente Sei.
Hai una grande opportunità: hai l’opportunità di osservare con quale Amore ti stai offrendo la possibilità di assumere un nuovo atteggiamento alla Vita [N.d.R.: che nella Comunicazione dell’Assoluto o Linguaggio dell’Evidenza, è rappresentato dal partner] che ti consente di riunificarti al tuo bambino interiore per tornare ad essere creatrice consapevole della tua vita. Ma per fare tutto questo hai necessità di tornare al tuo Centro, lasciare andare i conflitti che ancora condizionano la tua vita attraverso il corpo mentale ed emotivo.
Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 02.05.2023
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