Soffro
per la perdita di una persona cara

Foto di Christo Anestev da Pixabay
In questo periodo sto soffrendo a causa della perdita di una mia parente non riuscendo a conciliare tutte le conoscenze che ormai ho acquisito con i miei stati d’animo. E non so come superare questa cosa.
Il dolore, la sofferenza per la perdita (dunque per l’allontanamento) da un presunto “altro” risiede nell’abitudine consolidata, vissuta sin qui, di viverti separata. Dunque, nel tuo percorso dell’incarnazione di cui hai consapevolezza, hai vissuto guidata dal corpo emotivo e mentale per compiere l’esperienza di chi non sei. Ora che hai riscoperto Chi Sei il corpo emotivo e il corpo mentale mantengono vive le credenze e convinzioni per continuare a svolgere il loro compito di farti fare l’esperienza di chi non sei. Riscoprire Chi Sei e vivere coerentemente con questa Realtà è dunque non automatico, ma una scelta continua.
Dunque, osserva: soffri poiché hai perso una persona cara e la tua sofferenze nasce dalla vecchia credenze che vi sia una morte che vi separa. Soffri perché la vecchia credenza ti pone in una condizione di separazione e di mancanza. Ora osserva lo stesso evento nella fusione di Chi Realmente Sei: Tu Sei L’Uno, tutto ciò che ti appare altro Sei Tu, dunque l’illusoria separazione non esiste, come non esiste la morte che avvalora la separazione. Se osservi ciò che è per te la persona, ti accorgi che è un’intangibile [N.d.R.: cugina] di cui in questa fase del tuo Cammino non hai più necessità, non come persona osservata attraverso il corpo emotivo e mentale, ma come comunicazione che ti stava portando: sei oltre e dunque non hai più necessità di quella comunicazione. La difficoltà è osservare la vita attraverso questi occhi, poiché la vecchia credenza continua a fartela percepire come separata da te con un corpo, un carattere, del vissuto comune. Ma in Realtà tutto questo è illusorio.
Capisci cosa intendo?
Sì, però non capisco perché se è illusorio si faccia sentire così tanto …
Poiché lo processi attraverso il corpo emotivo che non sa di essere illusorio, poiché il suo compito è quello di farti fare l’esperienza terrena. Ora ti chiedo: se questa persona non fosse nella tua esperienza passata attraverso quello che chiami “morte”, ma avesse preso un aereo per l’altra parte del pianeta, soffriresti allo stesso modo?
No.
Eppure saresti separata, non la vedresti, non avresti neanche la possibilità di sentirla, poiché va a vivere in mezzo agli aborigeni australiani. Eppure tu non soffriresti.
Capisci cosa intendo?
Tutto è legato a ciò che credi e alla drammaticità che accompagna le vostre credenze. Tuttavia in Realtà non vi è alcuna separazione, ma l’esperienza che tu sei chiamata a cambiare nella tua vita, e lei nell’accordo di Sincronicità è chiamata a cambiare nella sua vita. La sua esperienza non è finita, passata, ma è in infinite forme, in infiniti luoghi anch’essi illusori poiché Tutto è Uno e tutto è in continua Espansione e in continua esperienza attraverso forme, spazio e luoghi differenti. Quella è l’esperienza, ma la Realtà è che Tutto è Uno.
Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 21.02.2025
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