Abbandono e lutto

Nonostante le conoscenze che ho riguardo alla morte, non riesco ad affrontare questo discorso senza piangere, che siano persone che conosco o che non conosco …

Tu sai che la morte in Realtà non esiste.

Esatto.

Tuttavia uno di quei programmi di cui abbiamo parlato attiene al tuo corpo emotivo, che vive il senso di abbandono in modo eclatante. Non perché vi sia qualche guasto in te, ma perché tu hai fatto questa scelta di incarnazione per andare oltre l’abbandono.

Tutto ciò che è accaduto nella vita ti ha portato sin qui: nulla di ciò che è accaduto è un errore o è uno sbaglio. Dunque “avrei potuto …”, “sarebbe stato meglio se …”, “se non fosse statoo …”, sono pensieri che hai da abbandonare, poiché tutto ti ha condotto a osservare e far tua la necessità di andare oltre l’abbandono.

Cosa accade: che sei giunta al punto in cui qualunque abbandono, anche quelli che apparentemente non ti riguardano, smuovono il corpo emotivo perché tu ne prenda consapevolezza. Dunque per te è giunto il momento di lavorare specificatamente sul programma dell’abbandono che si manifesta in questo, e si è manifestato nella tua esperienza terrena in molti altri modi.
Capisci cosa intendo?

Sì.

Ora il piangere non è sbagliato; il provare compassione non è sbagliato, per due motivi: il primo è che non vi è nulla, nulla di giusto o sbagliato, ma tutto è esperienza; il secondo è che attraverso il pianto lasci andare l’energia congesta che offusca la tua visione. Dunque piangi, ma poi osserva. Ti chiedo: se la persona che è illusoriamente morta cambiasse città, paese, andasse a vivere dall’altra parte del mondo, senza la possibilità di poterti telefonare o scrivere, piangeresti lo stesso, sapendo che va dove vuole andare per la sua realizzazione, piangeresti?

No.

Dunque vedi, il pianto non è collegato a non vedere o a essere distante ma all’illusione di separazione che ne deriva.
È chiaro per te?

Sì.

Dunque apriti, e ogni volta che questo accade torna al Centro del tuo Centro e chiediti: “Chi sono io?”, perché Tu Sei L’Uno e Sei anche quella forma che in questo Qui e Ora sceglie di non essere più nella tua consapevolezza, non perché tu abbia fatto o detto qualcosa che lo ha allontanato o viceversa, ma perché questa è una comunicazione per te che ti accompagna alla tua più alta manifestazione.

Ricorda che nella tua vita, benché tu non ne abbia piena accoglienza, tutto è perfetto: non vi sono sbavature, non vi sono errori, non vi sono strade che non ti conducono a Chi Realmente Sei, perché non devi diventare chi sei già. Hai solo da aprire gli occhi.

Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 29.03.2025

Invia commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere notifiche sui nuovi contenuti