Cosa si muove al tuo interno

Foto di Jim Cramer da Pixabay

Nell’appartamento dove abito prima c’è stata una mezza invasione di moscerini, poi i moscerini sono spariti e sono comparsi degli insettini neri ovunque. Poi questi sono spariti e la scorsa notte si è riempito di blatte: erano 8 o 9 scarafaggi due notti fa e invece ieri erano 2. Sono al corrente della comunicazione di base, però visto che ci sono diversi insetti coinvolti e diverse sfaccettature, chiederei qual è la Comunicazione dell’Evidenza per me in questa fase.

Come hai compreso tutto è una comunicazione. E la comunicazione che attiene alla manifestazione di insetti o animali parla del tuo mentale. Ora, i moscerini e i piccoli insetti attengono a quella parte del tuo mentale che in questa fase del tuo Cammino è particolarmente attiva a svolazzare rispetto a ciò che ti nutre, dunque agli accadimenti della vita, ma anche alle scelte, le decisioni da prendere rispetto agli accadimenti della vita, poiché tendi ancora a razionalizzare e dunque a compiere scelte d’azione in base a ciò che sai, credi o presumi di sapere. Dunque, questo ti mantiene in un ronzio del “cosa è meglio fare”, mentre sei già cosciente e consapevole per poter assumere azioni non attraverso il mentale, ma attraverso il tuo Sentito Profondo, anche quando il Sentito Profondo appare discordante con il mentale.
Capisci cosa intendo?

Sì.

Poiché questa capacità, questa apertura, non è ancora divenuta la tua abituale scelta d’azione, resti nel giudizio. E rimanendo nel giudizio, rimani infognato nel giudizio che invade: dunque invade il tuo pensiero, invade la tua centratura, portandoti a osservare nuovamente ciò che ti appare altro attraverso il filtro del giudizio: e queste sono le blatte: hai osservato che stanno diminuendo poiché hai accolto che questa è una comunicazione per te, ma ora che l’hai accolta sei invitato ad andare oltre. Accogli, osserva e riportati là dove già Sei nel tuo Potere di Generare, poiché sei L’Uno Incarnato.
È chiaro per te?

Sì.

Hai domande?

Sì. Nella mia quotidianità ci sono varie situazioni in cui magari mi viene chiesto qualcosa e rispondo, ad esempio “Come stai?” – “Sto bene!”, “Come sta andando?” – “Bene!”, oppure “Ti piace questo cibo?” – “Mi piace!”, cioè tutta una serie di giudizi. Ma ogni volta che io giudico “Questo cibo mi piace”, “Sto bene fisicamente”, ecc. tutta questa serie di giudizi immagino vadano a contribuire quello che Tu stai definendo “giudizio”. O c’è altro che devo sapere o comprendere?

In Realtà non è “ciò che dici”, ma “come”: ciò che c’è dietro alla tua risposta. Dunque, puoi esprimere il “mi piace/non mi piace” rispetto a un gusto, ed è riferito al gusto. Ma se dietro al “mi piace/non mi piace” c’è l’elaborazione mentale del “mi piace perché se dico che non mi piace sono fuori dal coro o a rischio di giudizio esterno”, oppure “non mi piace” e dietro al non mi piace c’è l’elaborazione mentale “e non riesco a capire come piaccia ad altri”, o “sto bene” e dietro allo “sto bene” c’è l’elaborazione mentale “come sto realmente non è un fatto che interessa nessuno e sono affari miei”, o “sto bene” e dietro c’è l’elaborazione mentale “devo stare bene perché tutto è perfetto”.
Capisci la differenza?

Sì, adesso è molto chiaro.

Dunque, non fissatevi su “non devo” o “devo” fare, ma mantenete l’attenzione su ciò che c’è dietro alle vostre parole, ai vostri atteggiamenti, su ciò che vi muove dall’interno.

Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 22.07.2024

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