È notte, ma non dormo

Foto di Paul Winter da Pixabay
Che mi succede la notte?
Cosa credi che ti succeda?
La Verità è: non lo so.
In Realtà, la Verità è che hai paura di saperlo.
Ma la Verità è anche che non puoi non saperlo. Dunque ciò che percepisci e che interpreti con paura non è altro che un richiamo per te all’ascolto profondo. Ma poiché temi, chiudi il canale comunicativo spostandoti nell’elaborazione mentale.
Capisci cosa intendo?
Capisco.
Dunque, per rispondere alla tua domanda, non ti succede nulla se non il richiamo a recuperare il contatto comunicativo con Chi Realmente Sei.
È chiaro per te?
È chiaro. Ma ho la sensazione che io sia teso in generale nella relazioni ed è un qualcosa che vado ad appurare nel momento prima di dormire, perché non cambio ritmo dalla veglia al sonno. E non mi spiego il motivo.
Tendi a razionalizzare, a giustificare e a cercare una causa per tutto ciò che vivi o che vedi accadere fuori di te. E anche per ciò che credi stia accadendo dentro di te.
Questa modalità è una modalità automatica: cerchi la causa quando osservi quello che tu consideri un effetto. Dunque, quando ti fermi – in questo caso quando vai a letto – mentalmente ripercorri la giornata, le situazioni, e questo ti sposta nel mentale che cerca una causa a un effetto. Ma non ti fermi a osservare quale comunicazione ti stai portando con gli eventi che hai portato nella tua vita. Dunque, la tua agitazione è il richiamo profondo a recuperare la comunicazione col tuo Profondo smettendo di valutare, giudicare, sequenziare, segmentare tutto ciò che ti accade cercando una causa fuori di te.
È chiaro per te?
È chiaro. Mi rendo conto di quello che tu mi dici. Di fatto quando questo accade ci metto tutto il mio impegno per spegnere la testa e creare una condizione di spazio. Ma a quel punto accade che rimango contratto: non penso a niente, ma mi rimane il corpo vigile, la mente vigile. E mi sento senza via d’uscita.
Perché anche questo spazio lo cerchi e lo trovi razionalmente. Ciò che hai da fare è solo portare la tua attenzione al Centro del tuo Centro, ringraziando per tutto ciò che hai vissuto nella giornata e per Chi Realmente Sei. Gratitudine e lasciar andare ti spostano dal controllo all’affidamento.
Immagina di essere sdraiato sull’acqua di un fiume. Cosa accade se contrai il tuo corpo, se lasci libero sfogo alla tua mente e alle tue paure? Inevitabilmente il corpo si appesantisce e vai sott’acqua. Quando invece accogli che tutto è perfetto e che tutto è funzionale al tuo Cammino di Espansione, allora resti abbandonato a farti cullare dall’acqua senza contrarre, senza pensare di dover agire, con l’assoluta certezza che la corrente dell’acqua ti porterà esattamente dove hai da arrivare. E dunque il tuo corpo fluirà con l’acqua.
Non ci sono cose da fare, mantra da ripetere, pensieri da avere, ma semplicemente accogli il pensiero che arriva e torna nella posizione dell’abbandono alla corrente del flusso. Non ha valore o funzionalità il pensiero “se avessi detto … se avessi fatto … forse è meglio se faccio questo … forse è meglio se faccio l’altro …” poiché è razionale/mentale: non produce effetti nella realtà relativa. Viceversa lasciarti guidare dal tuo Maestro Interiore ti condurrà con naturalezza alla tua azione successiva. Ma hai necessità di lasciare il controllo.
Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 23.06.2023
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