Il coniglio cieco

Tre settimane fa mia madre esce di casa. Dopo due minuti mi chiama e mi comunica che vi era un coniglio nella via principale del mio quartiere, fermo. E allora sono andato a vedere questo coniglio che, poverino, era lì, fermo, di fronte a un muro, su un marciapiede, cieco, e … nulla: l’ho preso. E’ sopraggiunto un ragazzo, e l’abbiamo portato da chi salva gli animali. Questa comunicazione mi ha colpito.

Le cose non avvengono per caso …

… appunto.

… e nessuna delle situazioni che vivi è meno importante di altre, solo che giunge lo stesso messaggio in infiniti modi. Osserva: tua madre ti parla del concreto della dimensione terrena. Dunque, nel concreto della dimensione terrena ti comunichi di smettere di lasciar vagare il tuo mentale pauroso, cieco alla Verità, e di affidarlo alla parte di te che è sapiente per prendersene cura [N.d.R.: chi salva gli animali] e lasciarlo andare, affidandoti a un estraneo approccio concreto [N.d.R.: il ragazzo] che però è funzionale proprio ad accompagnare il mentale là dove deve stare.

Perché tu comprenda: il concreto della dimensione terrena è ciò che vivi nell’esperienza terrena. Il coniglio è il mentale pauroso, che è smarrito: vaga nel tuo Cammino, ed è cieco alla Vita. Dunque tu sei invitato ad affidarti a ciò che già conosci del concreto della dimensione terrena, del materiale, per spostare questo tuo mentale là dove può essere facilitato a essere lasciato andare.

Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 23.11.2024

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