Per mia mamma vorrei
gli ultimi giorni senza sofferenza

I miei genitori sono anziani. Mia madre non sta molto bene, non credo che starà con noi ancora a lungo. Come posso fare in modo che questo ultimo periodo della sua vita sia il più possibile piacevole e privo di sofferenza?

La madre ti parla del tuo rapporto con il concreto della dimensione terrena, poiché è attraverso la mamma che l’Essere Divino si incarna. Dunque tutto ciò che attiene alla mamma ti parla del concreto della dimensione terrena.
Il papà ti parla del tuo orientamento alla Vita, che se vissuto in modo duale diventa legittimazione: dunque la necessità di essere riconosciuto dall’esterno per riconoscersi.
Ora quanto ti sta comunicando la realtà che sta vivendo la versione che conosci di tua madre è la necessità per te di trovare pace nel concreto della dimensione terrena lasciando andare tutto ciò che viene categorizzato come sofferenza.
La sofferenza nasce dalla mancanza. Dunque quanto più tu ti riconosci Essere Divino, tanto più riconoscerai la tua pienezza, dunque privo di mancanza, tanto più intercetterai nelle Infinite Possibilità la versione di tua madre coerente con questo, dunque priva di sofferenza.
È chiaro per te?

Sto cercando di capire, perché la sofferenza di mia madre è principalmente fisica.

Non ha importanza. Tendi a separare, ma la sofferenza fisica è la manifestazione di una sofferenza che fisica non è. Dunque ciò che tu vedi in tua madre e alla quale dai una causa fisica, in Realtà è la manifestazione di una sofferenza tua interiore che si manifesta attraverso la manifestazione di tua madre sofferente.
Se tu accogli la visione dell’Assoluto, tutto ciò che osservi fuori di te diventa chiaro per te che è una proiezione di quanto avviene al tuo interno. Altrimenti continuerai a guardare la vita come “mamma sta male, tutto è esterno, tutto è separato”. Ma nella Realtà non è così. Non è giusto o sbagliato osservare attraverso gli occhi dell’Assoluto o attraverso gli occhi della dualità: è solo esperienza, ma tu sei pronto a fare una scelta differente. Compierla o non compierla è nel tuo libero arbitrio e qualunque scelta tu faccia sarà quella giusta per te.
È chiaro per te?

Non riesco a capire come quello che io scelgo, quello che io credo, quello che io sono, quello che io incarno in questo momento possa creare quello che mia madre sta passando in questo momento che è fisico, nel senso che è curva, storta, si è rotta entrambe le gambe, ha continuamente dolori …

Perché tu continui a pensare “io creo” secondo la logica terrena. Ma se tu ti aprissi alla visione dell’Assoluto, vedresti solo un proiezione di una tua sofferenza rispetto al concreto della dimensione terrena, un “non starci dentro”, un “sentire che c’è molto di più ma rimanere intrappolato nelle questioni duali” che è manifesto attraverso i disturbi e le sofferenze di tua madre.
Questo non vuol dire che sia colpa tua, ok? Non hai “colpa”. La colpa è un’invenzione umana. In Realtà è solo una proiezione. Ma tu sei responsabile della vita che vivi e, allo stesso tempo – e questo la mente umana non lo comprende – allo stesso tempo tua madre sta compiendo il suo Cammino, e le sue scelte hanno creato la sua realtà. Dunque per te la responsabilità è intercettare nelle Infinite Possibilità la versione di tua madre che sta bene, non è curva, ha ancora tanto da dare; oppure la versione di tua madre che pur con i disturbi fisici che ha non ha dolore; oppure la versione di tua madre che … sono infinite le possibilità, poiché tutto è Uno e tutto è già. Ma se la tua osservazione continua a essere in causa – effetto, continuerai a osservare la tua mamma che è grande di età, che ha quella patologia, che non può fare altro che … perché … perché … perché … Ma tu sei tutto, Tu Sei l’Uno: aprirsi a questa possibilità, aprirsi a questa visione, è il tuo Cammino.
Dunque non avere fretta, non fermarti, osserva e ascolta il tuo Profondo.

Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 10.01.2024

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