Iniziativa La Casa delle Associazioni

Il Socio IL GRIMORIO DELLE ARTI propone…

SCUOLA DI FILOSOFIA ORIENTALE – SUFISMO

Seminario con Gianfranco Bertagni

2 aprile 2017
ore 10.00 – 18.30

Cagliari, Via San Lucifero 65
Necessaria prenotazione!

Presentazione

Con il termine Tasawwuf (sufismo) si intende indicare la via interiore dell’Islam, spesso fatta di connotazioni spiccatamente esoteriche e con le sue innumerevoli e variegate sfumatura.
Si introduce il nostro discorso facendo una distinzione dei tratti tipici della via mistica – la arīqa – intesa come via stretta, avente come scopo ultimo la conoscenza della realtà divina, rispetto invece alla Sarī’a, ovvero la Legge, la via larga.
Poi la descrizione del composto umano tripartito in jism, nafs, rūh.
La funzione del maestro, così fondamentale nella via sufi e il tema ad essa strettamente connesso del rapporto tra Sufismo e confraternite, ognuna caratterizzata da insegnamenti e pratiche estremamente differenziati.
Successivamente si presenta la tripartizione classica del tipo di conoscenza che il sufi può avere del suo Signore e della dimensione realizzativa che ne viene (i tre avvicinamenti ad Allah secondo al-Ghazali, figura centrale del pensiero islamico). La massima realizzazione di questo accostamento al divino è quella dell’uomo perfetto (al-insān al-kāmil), che nella pulitura della propria personalità viene realizzare il ritorno all’Adamo archetipico (al-insān al-qadīm).
Si distingue quindi Individualità e personalità e Realtà-Unità divina (tawhīd) e inesistenza umana (‘adam), aspetti così vicini a certi aspetti del pensiero indiano.
Poi: i riti principali (l’iniziazione, il wird, il hitzb). Il rito fondamentale: il dhikr (il ricordo-menzione di Dio), vero rito interiore di pratica meditativa e di adesione al divino, pratica che realizza quell’intenzione fortemente sentita in tutto il sufismo di rientro nel cuore e superamento dell’individualità.
Presentiamo in seguito i concetti di Hāl (stato di presenza divina, momento di grazia che viene ad abitare nel cuore del praticante) e di Maqām (stazione, tappa del percorso realizzativo del sufi). Riguardo al Maqām, presentiamo le sette stazioni della progresso spirituale secondo Qāsim al-Hānī, che identifica ogni tappa con un diverso aspetto della naf (anima).
Le stazioni possono essere fatte coincidere con le sette latā’if (centri sottili del corpo umano), di cui si presentano le diverse caratteristiche.
Poi: lo stato di santità e gnosi suprema (walāya), come esito di questo percorso.
In ultimo quella che è considerata la dottrina centrale del sufismo: Wahdat al-wujūd (l’unicità di quel che c’è) e la più completa esposizione di questa dottrina (la dottrina di Ibn ‘Arabī). E la dottrina che ad essa si contrapposta: la Wahdat aš-šuhūd (l’unicità della contemplazione) elaborata da Ahmad al-Fārūqī as-Sirhindī.

Relatore

Gianfranco Bertagni, è nato il 2 dicembre del 1971 a Palermo, vive a Bologna. Laureato in filosofia e specializzato in storia delle religioni, ha ottenuto una Borsa di studio dell’Accademia dei Lincei per la specializzazione negli studi storico – religiosi. Ha frequentato lo Studio Teologico Accademico di Bologna, il Centro Studi Bhaktivedanta di Pisa e il Centro di Terapia Strategica.
Nel campo degli studi si interessa soprattutto di filosofia comparata, del rapporto tra mistiche d’oriente e mistiche d’occidente, di filosofia delle religioni e della mistica, di psicologia transpersonale e del rapporto tra talune correnti spirituali e la psicoterapia.
Da più di quindici anni si dedica allo studio e alla pratica di tecniche di meditazione, muovendosi soprattutto tra vipassana buddhista, za-zen e yoga tantrico del Kashmir.
Ha seguito seminari di meditazione zen presso il Temple Zen de la Gendronnière (Francia), il Plum Village di Thich Nhat Hanh (Francia) e il monastero zen Antaiji (Giappone). Ha seguito sesshin con Roland Rech, Sengyo Van Leuven, Diane Rizzetto, Charlotte Joko Beck, Ezra Bayda e Fausto Taiten Guareschi. Ha praticato meditazione vipassana con John Coleman, Corrado Pensa, Stephen Batchelor, Pierluigi Confalonieri, Bhante Sujiva, Mario Thanavaro, Ajhan Sumedho.
Ha approfondito alcune tradizioni yogiche: soprattutto lo Yoga Integrale di Sri Aurobindo (con due mesi di permanenza a Pondicherry, India), il Vedanta Yoga (seguendo seminari di Swami Veetamohananda e soggiornando presso il Sri Ramanashramam a Tiruvannamalai, India) e lo Sivananda Yoga (presso lo Swargashram e lo Sivanandra Ashram di Rishikesh, India).
È autore di diversi articoli filosofico – e storico – religiosi, curatore di alcuni volumi e autore di vari testi, tra cui una monografia su Mircea Eliade e un dizionario sullo zen.
Già docente all’interno della cattedra di Storia delle Religioni dell’Università di Bologna, del Master in Diritti umani e intervento umanitario (Università di Bologna-Ravenna) e professore di Filosofia delle Religioni e Fenomenologia del Sacro presso l’IFST di Modena, svolge attività di docenza e formazione in diverse realtà aziendali italiane. Docente per la formazione insegnanti yoga presso lo AnatomYoga di Modena e il SatiYoga di Rimini. Autore e conduttore della trasmissione settimanale radiofonica Dharma (sul buddhismo e le filosofie orientali in genere) a Radio K Centrale di Bologna, coordina la sezione “Filosofie orientali” del portale internet Supereva. Ha collaborato e collabora con numerosi centri e associazioni in tutt’Italia.
Fa parte del comitato scientifico del Centro Interculturale Raimon Panikkar e della Redazione di Filosofia e Teologia. Il suo sito personale è www.gianfrancobertagni.it

Quota di partecipazione: €. 50,00
Per i soci dell’A. C. Maestr’Ale: €. 30,00

Per informazioni e adesioni:
Il Grimorio delle Arti
tel.: 366 3063975
e-mail: ilgrimoriodellearti@gmail.com

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