Non volevo incarnarmi
So che una parte di me sa che io volevo incarnarmi in questo corpo e in questa esperienza terrena, ma sento anche che una parte di me non voleva farlo. Mi sento quasi come se fossi stato gentilmente forzato a venire sulla Terra.
Ho una domanda per te: se tu sei l’Uno, chi ti ha forzato?
Forse una parte di me, oppure potrebbero essere degli esseri più avanzati …
Dunque tutto non è Uno? Poiché se è Uno, non ci sono figure più avanzate. Ciò che è importante per te è accogliere che tutto è Uno e che tutto è Amore.
Dunque l’Amore non ha ne separazioni né – non avendo separazioni – pretese su nulla. Ma l’Amore che Tu Sei ha compiuto una scelta di individualizzazione in infinite forme. XYZ [nome di chi ha posto la domanda] ha la consapevolezza di questa forma, ma tu nella tua Vera Essenza sei anche tutto ciò che osservi fuori dagli occhi di XYZ.
Dunque ciò che percepisci come un conflitto interiore tra volere o non volere, aver voluto o non aver voluto l’incarnazione, in Realtà è un processo mentale: mentale alimentato dal corpo emotivo, poiché osservi la Vita sul piano terreno, dunque sul piano terreno chi ha il comando sono i corpi densi. Il corpo mentale è logico; il corpo emotivo è creativo; dunque cosa accade? Di fronte alle difficoltà della vita il corpo mentale produce pensieri per lo più di mancanza e sofferenza; il corpo emotivo risponde a questi pensieri con dolore, frustrazione, insicurezza, paura. E la conclusione del corpo mentale è “Forse non volevo venire qui”. Ma nella tua individualizzazione è sempre attiva e costante la comunicazioni con Chi Realmente Sei. Dunque al Centro del tuo Centro percepisci l’importanza e la bellezza terrena che stai compiendo, sapendo – o meglio – sentendo che Tu non sei il tuo corpo, non sei la tua mente, né il tuo corpo emotivo, ma molto di più. Allora apriti a sperimentare il molto di più che c’è in te.
È chiaro per te?
Sì. In modo che io possa fare questo, devo cambiare le mie credenze o devo cambiare la mia attitudine?
Devi osservare la Vita da un altro punto di vista. Comincia a osservarti non come “un umano che tende alla Divinità”, ma come “Divino che sta giocando un gioco terreno”.
Capisci la differenza?
Sì.
Allora tutto ciò che vivi non sarà da te percepito come qualcosa che sta accadendo contro di te, ma osservata come una comunicazione – a volte enigmatica, ma pur sempre una comunicazione – che giunge a te per te per facilitarti nel tuo Cammino di Espansione. Questo presuppone che tu accolga di lasciare andare ogni giudizio rispetto a ciò che accade o a coloro che percepisci separati da te e ti apri a osservarli come indicatori di percorso, sapendo che tutto ciò che accade, anche quello che abitudinariamente giudichi negativo è in Realtà un dono per la tua più alta manifestazione.
Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 20.12.2023