Iniziativa Soci per i Soci (e non Soci)

La Socia Maria Benoni propone…

COSMOCOMICO

Esperienza intensiva di teatro

Seminario esperienziale

cosmocomicomaria1

23/04/2023
28/05/2023
ore 9:30 – 21:30

Polo Bibliotecario Falzarego 35
via Falzarego 35
Cagliari
Necessaria prenotazione!

Tre incontri immersivi di teatro
sulla grammatica e sulla poetica del comico.

Informazioni utili: Locali climatizzati. Si consiglia di indossare abbigliamento a strati.

Performer

Maria Benoni che lavora sulla poetica del comico

Clicca qui per maggiori informazioni

Sono stata per tanto tempo accanto ad un vero maestro di teatro Monsieur Etienne Marcel Decroux . Precursore di un teatro contemporaneo corporeo e minimalista .Decroux condivide e partecipa attivamente alla nascita fel movimento intellettuale artistico di Jacques Copeau al Vieux Colombier nel primo ventennio del novecento a Parigi . Gli artisti del Vieux Colombier oltre a formarsi come artisti in una delle scuole più interessanti ed innovative europee rappresentarono un’ avanguardia vera in teatro e nel cinema di quel tempo . ideologia arriva e fucina di creatività ed innovazione nel cuore pulsante di Parigi guidati da Jacques Copeau direttore artistico della maison e regista di molti allestimenti e poi Louis Jouvet ,Charles Dullin ,Susanna Bing e molti altri mostri sacri . Decroux dopo il Vieux Colombier lavora come in teatro e nel cinema, è impegnato da sempre nel movimento intellettuale anarchico parigino e in quel periodo si dedica totalmente alla ricerca di una forma di teatro che valorizzi l’essere -l’attore in quanto corpo – un corpo espressione totale di teatro .Secondo Decroux l’attore non può “ perdersi nelle parole o nel testo nel superfluo ..ma deve togliere per vedere cosa resta .Affermando la centralità del corpo e la sua priorità ignora tutto il resto che riterrà non necessario .La sua ricerca teatrale e’ radicale, a cominciare dalla rinuncia della parola ed alla forma descrittiva e pantomimica di Duberau ,imponendo un arte minimale ed astratta . A Parigi fonda la prima e unica scuola di drammaturgia del corpo fuori Parigi a Boulogne Billancourt nella sua casa dove si ritira per tutta la vita dedicandosi completamente all’insegnamento e alla ricerca – Avenue Edoard Vaillant metro ‘ Marcel Sembat ,sono passati uomini e donne di tutto il mondo . Giorgio Strelher incontra Decroux a metà degli anni 60 e decide di invitarlo in Italia e in seguito inserirà nel programma della scuola del Piccolo di Milano una classe sul metodo Decroux diretta da Marise Flasch un allieva e compagna storica di Etienne dei primi tempi Dario Fo’ intrattiene per lungo tempo una relazione assidua con il maestro invitandolo più volte a Milano per condurre dei seminari sul lavoro dell’attore e del suo corpo – La mia esperienza con Decroux e’ iniziata presto ero molto giovane ma piena di coraggio e determinazione. Sono stata prima un allieva e poi ho un insegnante lavirando sempre al suo fianco fino alla fine dei suoi giorni .Vivere con Susanne ed Etienne Decroux mi ha permesso di crescere come persona e come artista e’ stata un esperienza esistenziale totalitaria , monastica .Eravamo abituati a piegare i corpi per forgiare il carattere,mai mostrare le proprie fragilità e mai lamentarsi,tutti eravamo persone tutti degni di rispetto ma eravamo lì x il teatro e per fare il teatro e nessuna distrazione era concessa .Una scuola durissima che ci abituava all’umiltà sacrificando quasi tutto e dedicandoci solo al lavoro . Arrivati nella fase matura potevamo partecipare alla classe degli anziani classe dove si metteva in pratica la conoscenza e si lavorava sulla composizione di piccoli lavori che lui stesso dirigeva e spesso usando anche la cinepresa. Ho imparato molto da quello stile di vita posso dire che quasi tutto quello che conosco lo devo a quel periodo e anche dopo non ho mai smesso di cercare ,non mi sono mai “ seduta “, ho lavorato sempre e sempre con persone diverse con la consapevolezza che questo mezzo straordinario il” corpo “significava prendermi cura di un materiale importante e delicato, prezioso ,vulnerabile ed imprevedibile . Ho sperimentato la grammatica e la poetica di Decroux attraversando anche percorsi diversi e spesso contraddittori Su Etienne Decroux hanno scritto molto ma molto non sanno del sua acuto senso dello humor e di come le sue lezioni di teatro fossero delle performances esileranti capaci di fondere poesia e ironia ,dramma e satira contemporaneamente ,lui partiva da un verso di in poema di Victor Hugo o di Boudelaire per finire nei sobborghi parigini tra figure e personaggi incredibili dalle movenze fisiche assolutamente straordinarie e durante queste “ tirade “ niente era trascurabile tutto in un perfetto equilibrio di corpo ,voce, azione e controscena e con tanto di orchestrina. Quelle “ blagues “ e quel suo spirito critico hanno fatto parte del mia formazione teatrale e comica ,leggera e dissacrante,il ritmo incalzante delle battute e delle azioni e quella capacità di affrontare qualunque tematica senza enfasi ,ne retorica . Ci spronava a cercare senza fretta a dare peso e valore ad ogni delusione ad ogni frustrazione alle mancanze di denaro o di amore ,ci spingeva a considerare più fonti d’ispirazione contemporaneamente la vita personale vissuta e la memoria e l’osservazione degli altri mondi x saper rubare e la capacità di inventare di saper usare la fantasia . In tutti questi anni mi sono chiesta spesso che senso avesse il teatro ora che la gente va sempre meno a vederlo ? E l’unica risposta che ho trovato e’ Perfetto in ogni tempo il teatro ha fatto fatica ad esistere , la fame, il freddo , le guerre le repressioni e ora forse l’indifferenza? Ma credo che avremmo sempre bisogno di teatro finché avremmo bisogno di poter essere altro e di sognare . La mia storia come quella di moltissimi teatranti e’ stata un viaggio continuo fatto di luoghi e di incontri diversi con artisti e con persone . Geografie affettive dov’è ho scelto di restare per un po’ di tempo perché solo restando si può realizzare e serve tempo ,non si può avere fretta ,il teatro e’ come la terra che si coltiva e poi ci vuole il tempo che ci vuole . L’esperienza teatrale credo debba essere un periodo di residenza che consenta a ciascuna persona all’interno di qualsiasi comunità di poter partecipare attivamente ad un processo creativo . Questo accadeva in tanti luoghi diversi nelle periferie di tante città , nella natura e persino dentro un carcere dove nonostante gli sbarramenti e’stato possibile volare alto tutti ! Durante questi processi creativi le parole a volte vanno e vengono ma spesso scelgo la potenza delle immagini ovunque possono prendere forma o sparire , dietro un angolo o nel mezzo di una radura , nelle pieghe di un corpo ,nel silenzio … Una storia può arrivare all’improvviso o scivolare lungo un muro o nascondersi può essere un ombra a volte non si vede … E’ allora che capisco che devo saper “ aspettare “ …

Maria Benoni

Quota di partecipazione: € 35,00
Soci MaeStr’Ale: € 30,00
(presentare tessera valida per l’anno sociale in corso)

Per informazioni e adesioni:
Maria Benoni
cell.: (+39) 3397932095
mail: mariabenoni64@ail.com

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