1 + 1 non ha mai fatto 2

1 + 1 non ha mai fatto 2

La vita è cominciata approssimativamente un miliardo di anni fa. Abbiamo dovuto aspettare 400 milioni di anni per assistere alla mutazione delle prime cellule nervose. Da qui comincia la vita come la conosciamo. Cervelli in formazione di appena qualche milligrammo. Non è ancora possibile determinare in essi alcun segno di intelligenza. Agiscono più come un riflesso. Un neurone: allora sei vivo. Due neuroni: puoi muoverti. E con il movimento cose interessanti cominciano ad accadere. La vita animale sulla Terra risale a milioni di anni fa, ma la maggior parte usa dal 3 al 5 % delle sue capacità cerebrali. Ma è soltanto quando arriviamo agli esseri umani, in cima alla piramide animale, che vediamo finalmente una specie usare maggiormente le sue capacità cerebrali. Il 10% può sembrare poco, ma è tanto se pensiamo a cosa abbiamo fatto con esso.

Per gli esseri primitivi come noi la vita sembra avere un solo unico scopo: guadagnare tempo. E sopravvivere nel tempo sembra anche essere l’unico vero scopo di ciascuna delle cellule dei nostri corpi. Per raggiungere tale obiettivo la massa di cellule che compone lombrichi e esseri umani ha solo due soluzioni: essere immortale o riprodursi. Se l’habitat non è sufficientemente favorevole o nutritivo la cellula sceglierà l’immortalità. In altre parole l’autosufficienza e l’autogestione. Al contrario se l’habitat è abbastanza favorevole allora sceglierà di riprodursi. In questa maniera quando muore trasmetterà informazioni essenziali e conoscenza alla cellula successiva che le trasmetterà a quella successiva e così via. Quindi il sapere e l’apprendimento vengono trasmessi nel tempo.

Ogni cellula conosce e parla con ogni altra cellula. Le cellule si scambiano migliaia di bit di informazioni al secondo, si raggruppano e formano una gigantesca rete di comunicazione, che a sua volta forma la materia. Le cellule si uniscono, assumono una forma, si deformano, si riformano. Non fa differenza, è la stessa cosa. Gli uomini si considerano unici. Quindi hanno basato l’intera teoria dell’esistenza sula loro unicità. Uno è la loro unità di misura. Ma non è così. I sistemi sociali che abbiamo costituito sono un abbozzo. 1+1=2. Questo abbiamo imparato. Ma 1 + 1 non ha mai fatto 2. Non esistono in realtà né numeri né lettere. Abbiamo codificato la nostra esistenza per ridurla a dimensione umana, per renderla comprensibile. Abbiamo creato una scala di misura così da dimenticare la sua natura insondabile.

Tratto dal film Lucy

L'EVIDENZA

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