Vorrei sapere a che punto sono riguardo al lavoro che ho fatto e su cosa eventualmente devo ancora lavorare.

Osserva il “come” e il motivo per cui poni questa domanda. Ciò che non è ancora mutato è l’atteggiamento nei confronti della Verità riscoperta, poiché ti poni ad essa ancora con l’aspettativa di un risultato, esattamente come un mago apprendista che resta in attesa della propria magia chiedendosi:”Cosa non ha funzionato dell’incantesimo che ho prodotto?”. Dunque questo ti mantiene in un “fare” per ottenere.
Capisci cosa intendo?

Sì, ma non so cosa cambiare per cambiare atteggiamento. Cioè, io voglio farlo, ma non so da che parte cominciare.

Comincia a non chiederti “a che punto sono”, poiché se ti chiedi “a che punto sono” significa che sei mancante, significa che su una strada lineare sei a un punto rispetto all’arrivo. Dunque significa che tu non Sei Il Tutto che compone tutto, non Sei la comunicazione stessa che ti giunge attraverso la voce e l’atteggiamento delle persone, ma sei una vittima di un’azione esterna che sta cercando la soluzione per osservare fuori di sé una realtà differente.

Come ti è stato già detto, sin tanto che il tuo sguardo è orientato a osservare il risultato, non ti muoverai per la tua più alta manifestazione ma per andare a un livello superiore per poter vedere nella tua vita risultati differenti da quelli che osservi ora. Se osservi con attenzione capirai le sfumature di quanto stiamo dicendo.

La voce che senti è la tua Voce Interiore, è il Vero Sé che ti invita costantemente a tornare alla semplicità e alla grandezza di Chi Realmente Sei smettendo di porre la tua attenzione a ciò che accade al tuo esterno. Tuttavia, in questa fase del tuo Cammino ti mantieni nell’osservare il lavoro fatto, la strada compiuta e attendere che questo sia manifesto in ciò che ti appare altro.

Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 09.03.2024