Ai senzatetto
formazione professionale e offerte di lavoro
Come sappiamo in India il problema della povertà è molto forte e presente.
Pandit Tulsidas, 52 anni, è un senzatetto che vive ad un incrocio stradale a Jaipur, nel Rajasthan, dove mendica da anni. Quando un funzionario statale gli si è avvicinato e gli ha parlato di uno schema governativo che gli avrebbe insegnato a sviluppare delle abilità lavorative, l’uomo ha rifiutato l’offerta. Quando il funzionario ha detto che avrebbe ricevuto pasti regolari e che avrebbe avuto una stanza per dormire, da condividere con un’altra persona, il senzatetto ha rifiutato di nuovo. Ma il funzionario ha provato di nuovo dicendogli che dopo la formazione avrebbe avuto un lavoro. A quel punto l’uomo ha accettato, affermando alla stampa locale: “Quando mi hanno detto che mi sarebbe stato garantito un lavoro, ho accettato. Sapere che dopo la formazione sarei potuto tornare per strada, mi ha fatto rifiutare la proposta all’inizio, perché come posso pensare di sopravvivere e mangiare se non un minimo di reddito fisso?”.
Sei mesi dopo quest’episodio, Pandit ha iniziato a lavorare in un chiosco fuori all’ospedale di Jaipur, un lavoro che gli fa guadagnare 11.000 rupie (circa 130 euro al mese). Il suo senso di responsabilità nei confronti dei suoi clienti è così grande che bisogna aspettare ben due ore prima che Tulsidas abbia un momento libero per chiacchierare.
Togliere i senzatetto dalla strada per garantirgli una vita migliore è un problema che l’India non è riuscita a risolvere. Gli sforzi del governo sono sporadici e quando è prevista una visita di funzionari governativi nelle città, i mendicanti vengono generalmente rimossi temporaneamente dalle strade per dare un senso di ‘’apparente’’ benessere, per poi essere rilasciati subito dopo. Raramente un programma governativo ha affrontato la povertà e la disoccupazione, ma qualcosa sta iniziando a cambiare. La ‘’Rajasthan Skill and Livelihood Development Corporation (RSLDC)’’ ha sviluppato un programma – test di 4 mesi per 100 uomini con famiglie da mantenere, interessati a sviluppare le proprie abilità lavorative. Dopo diverse valutazioni, si stabilisce chi sa cucinare, chi è portato per la contabilità, e così via.
Per quattro mesi, i formatori aiutano queste persone a sviluppare delle competenze professionali. In questa iniziativa sono anche coinvolti i datori di lavoro di numerose aziende, che dopo aver visitato il centro di formazione, possono offrire posti di lavoro a coloro che stanno imparando. Nel frattempo, gli uomini ricevono riparo e cibo ed un compenso di 230 rupie al giorno (2,70 euro), poco più del salario minimo indiano. Questa piccola somma fa molto per queste persone, aiutandole a riconquistare il rispetto di sé stesse, e dandogli la possibilità di supportare, un minimo, le loro famiglie.
Tratto da ilgiornaledellebellenotizie.com
Bellissimo progetto 👏👏