Facilitazione Olistica:
per accompagnarti dolcemente a Essere Chi Sei

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Ognuno di noi si libera delle sue memorie e delle sue convinzioni automatiche derivanti dal passato attraverso un processo profondo che le trasmuta e le integra. Questo accade attraverso un processo alchemico, non mentale. Accade attraverso l’esperienza, non la teoria.

La trasmutazione […] avviene attraverso un processo personale di acquisizione di consapevolezza. Ognuno ha il suo.[..]
Questa trasmutazione libera lui e l’intera linea di sangue.

Ora immagina un vecchio nastro di quelli di una volta con cui si ascoltava la musica. Probabilmente sarà capitato anche a te quel momento in cui il nastro si inceppava e la disarmonia della musica alterava il tuo stato d’animo. Su quel nastro è scritta la storia della tua linea di sangue. Tu sei lo strumento acustico su cui quel nastro gira. La musica va da sé e tu a un certo punto prendi coscienza che questa musica non è quella che hai scelto di ascoltare, scopri che è completamente differente dalle note musicali che vibrano nel tuo cuore. Scopri che la musica della tua Anima ha tutt’altra melodia. Scopri che la tua musica nasce da note musicali circolari non ancora scoperte. Scopri che a Te non va più di ripetere quel ritornello con cui i tuoi avi hanno funzionato e creato le loro vite.

Cosa accade quindi?
Si presenta l’inceppo del nastro […]
Questo potrà presentarsi a te sotto forma di disagio, di sintomo, anche di malattia. Sono processi da attraversare grazie ai quali prendere coscienza di chi sei. Sono processi liberatori, attraverso i quali prendere coscienza che tu non sei i tuoi avi.

Ora la tua mente lineare potrebbe farti pensare al fatto che la causa possa essere di qualcuno. Potresti ritrovarti a pensare che è colpa dei tuoi avi se soffri di una disarmonia fisica o psichica. No, nulla di tutto questo.

Questa è l’obsoleta modalità che, seppur in modo inconscio, ti fa crogiolare nel passato attaccandoti ad esso. Lo rinneghi, ma lo vuoi. Lo giudichi, ma ci resti. Lo imiti perché in fin dei conti ancora ti “serve”. Resti attaccato a un passato che ormai non ti serve più e sempre più ti separi dall’interezza di te stesso.

E’ più facile di fronte a una malattia dire:”Anche mia madre ne soffriva”.
Tu non sei tua madre.

Tratto dal libro Il Codice dell’Origine
di Adele Venneri

L'EVIDENZA

1 commento

  1. Maria Roberta

    Bellissimo!…. E mi risuona…❤️
    Grazie 🙏

    Rispondi

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