Il gioco del Chi non Sei

Foto di Artista Digital da Pixabay

Immagina di essere seduta davanti a una grande consolle: stai giocando a un videogioco. Il videogioco l’hai creato tu, programmato tu; hai scelto il protagonista, con gli antagonisti, con gli alleati; hai scelto la scenografia, le situazioni e le infinite possibilità che ha il tuo personaggio nel muoversi all’interno di questo gioco. Poi hai scelto di impersonare il protagonista e hai dimenticato di essere ideatore, scenografo, programmatore, di essere Tu Il Creatore. Ma l’averlo dimenticato, in un momento in cui hai preso l’identità del piccolo protagonista, non significa che non sia vero; significa solo che non lo ricordi.

Ora hai l’opportunità di tornare a gestire il tuo gioco con la consapevolezza di essere tu il creatore del gioco, e che nel piano di gioco che stai vivendo vi sono infinite possibilità. Il tempo, per come credi di conoscerlo, non esiste: il “prima e dopo” non esiste, così come non esiste la linearità; dunque passato, futuro in Realtà non esistono: esiste solo il Qui e Ora, ed è l’unico momento esistente.

Tuttavia il “piccolo io” tende a osservare attraverso l’esperienza già vissuta e quindi attraverso ciò che chiamate passato. Allora abbandona il Qui e Ora e si sposta in una realtà che non esiste, poiché il passato non esiste. E invece di vivere pienamente ogni passo che sta compiendo nel Qui e Ora proietta questo passato nel futuro. Dunque, perché tu comprenda: se di fronte a una situazione hai avuto un’esperienza che tu hai giudicato “negativa” (benché “negativo” e “positivo” siano solo speculazioni mentali, che in Realtà non esistono) ogni volta che ti trovi in una situazione che in qualche modo richiama quella, proietterai nel tuo futuro la paura, il dubbio che ha generato quell’esperienza. Dunque, ciò che tu chiami “blocco”, “trappola” in Realtà sono strutture mentali che sei pronta a lasciare andare per vivere il Qui e Ora. Non hai nulla da temere, poiché tu sei il creatore del gioco, ma in questa fase del tuo Cammino sei di fronte a un bivio e hai necessità di fermarti, respirare, metterti in ascolto al Centro del tuo Centro e lasciarti guidare, smettendo di cercare di elaborare mentalmente qual è la “via”. La “via” è molto chiara, ma se non ascolti, allora non saprai qual è il passo per te.

L’unica voce Reale non è mentale, non è emotiva ma è al Centro del tuo Centro. E’ un richiamo, un impulso, una gioia improvvisa che ti emerge nel momento in cui senti qual è per te il passo successivo. Cosa accade poi? Che dopo che è emerso cominci a pensare: “No, forse non è questo. Chissà da dove mi è venuto. No, perché se poi succede questo o l’altro …” e dunque metti a tacere la Voce Interiore e dai credito a corpo mentale ed emotivo che svolgono il loro ruolo nel farti compiere l’esperienza terrena di chi non sei.

Tratto da una Canalizzazione alla Fonte
effettuata il 01.03.2025

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