Il secchio bucato

Senza rendercene conto, spesso e volentieri non facciamo quello che vorremmo, ma ciò che pretende l’ambiente in cui viviamo.

L’appartenenza a un gruppo (famiglia, colleghi, compagnia di amici …) ci uniforma: seguiamo solo ciò che appare positivo agli occhi degli altri, scartando come “difetto” ogni elemento che sembra insolito, bizzarro o inutile.

Ma ciò che appare superfluo dalla visuale standard, è invece fondamentale se guardato da un altro punto di vista.


Una vecchia signora cinese aveva due grossi secchi che appendeva ai lati di un palo che portava sul collo.
Uno dei secchi era bucato mentre l’altro era perfetto e portava sempre un carico di acqua completo.
Alla fine delle lunghe camminate dalla sorgente alla casa, il secchio bucato arrivava soltanto mezzo pieno.
Per due anni, tutti i giorni succedeva sempre la stessa cosa, con la donna che portava a casa soltanto un secchio e mezzo di acqua.

Ovviamente, il secchio perfetto era molto orgoglioso del suo risultato.
Ma il povero secchio bucato si vergognava di quello che pensava fosse un fallimento e si sentiva miserabile perché poteva fare solo la metà di quello che era stato fabbricato per fare.

Dopo due anni di quello che percepiva come un amaro fallimento, il secchio parlò un giorno alla donna alla sorgente.
“Mi vergogno di me stesso, perché il buco che ho in un fianco fa si che l’acqua si perda lungo tutta la strada fino a casa tua”.

La vecchia signora sorrise, Ti sei accorto che ci sono dei fiori dalla tua parte del sentiero, ma non nella parte dell’altro secchio? Questo è perché ho sempre saputo del tuo problema e così ho piantato semi di fiori dalla tua parte del sentiero. Quando camminiamo verso casa, sei tu che li annaffi. Per due anni, ho potuto cogliere questi bei fiori per decorare la tavola. Senza di te, non ci sarebbero queste cose belle a dare grazia alla casa”.

1 commento

  1. Maria Luisa

    ❤️😍😍❤️grazie

    Rispondi

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

L'EVIDENZA

Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere notifiche sui nuovi contenuti

Share This