In volo verso l’America

Davide Bottoni ha 29 anni, è un ragazzo normale e come tanti aveva una passione: volare. Ma non su aerei normali. Il suo sogno era quello di pilotare jet da 1.250 km/h.

Il padre, da bambino, lo portava alla domenica all’aeroporto di Ancona e insieme coprivano i cieli delle Marche a bordo di un Cessna. E lì che scoprì l’ebbrezza del volo.

Poi gli studi. Tenta il concorso per l’Accademia Navale di Livorno e supera le selezioni. Cinque anni di sport, attività militari, campi d’addestramento, lezioni universitarie ed estati passate in giro sui mari di Africa ed Europa. Naviga per mesi sul leggendario veliero “Amerigo Vespucci” dormendo anche su amache fatte di tela; salpa su una goletta a vela dalla Norvegia in Olanda e affronta il mare forza sette, con onde più alte di quattro metri. “Esperienze uniche – ricorda – come il cielo stellato in mezzo all’Oceano Atlantico nell’oscurità più totale. Mai viste così tante stelle in vita mia”.

Decide di provare la carriera come pilota della Marina. Fa un breve corso di preparazione in Italia, quindi va negli Stati Uniti per essere addestrato insieme ai piloti della U.S. Navy. Arriva in Florida, dove ha sede la Primary Flight School, la scuola di volo basico. “Lezioni tutto il giorno, test, simulatori ed infine le prime ore di volo. Inizialmente con l’istruttore, poi da solo”. Su un aereo che vale 10 milioni di dollari, su e giù nello spazio aereo americano. “La prima volta, una paura …”. Ma tutto va per il verso giusto. Escono i punteggi finali del corso assegnati dalla Marina Americana, solo il 5% dell’intera scuola può proseguire l’addestramento sul jet. Davide è fra questi. “Ero l’unico italiano in mezzo a tutti americani”.

Si trasferisce in California, dove gli conferiscono le Wings of Gold che lo identificano come pilota navale, torna in North Carolina, dove vive l’esperienza di una portaerei nucleare; infine, dopo quasi tre anni, torna in Italia.

Oggi Davide è membro del gruppo di volo tattico della Marina Italiana, vive a Grottaglie, in provincia di Taranto, dove c’è la base aerea della Marina Militare, insieme a sua moglie Carrie, conosciuta in California. È il più giovane fra i vari piloti e continua ad addestrarsi per essere pronto a ogni evenienza. “Nella vita ho attraversato tanti bivi, e sarebbe bastato un nulla per farmi finire da tutt’altra parte, e oggi non sarei qui. Invece ho realizzato il sogno della vita”.

Tratto da ansa.it
e skuola.net

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