L’uomo dell’acqua
Kenya: l’agricoltore che porta acqua agli animali selvatici
per salvarli dalla siccità
Salva la vita agli animali dandogli da bere.
“Non possiamo restare a guardare gli effetti della siccità!”.
Patrick Kilonzo Mwalua, agricoltore keniota di 46 anni, dal 2016 ha fatto sua la missione di vita di abbeverare gli animali minacciati dalla grave siccità.
Nato e cresciuto in un villaggio del Kenya vicino al parco nazionale Tsavo, Patrick ha sempre portato al pascolo le mucche e le capre della famiglia: per lui incontrare animali selvatici sulla sua strada è del tutto normale.
Ma negli anni si accorge che i suoi incontri diminuiscono sempre di più. Intorno a lui (in realtà intorno a tutti noi) la natura cambia rapidamente: il bracconaggio, i mutamenti climatici, la siccità, stanno decimando gli animali selvatici.
Patrick sente che non può stare a guardare, non può non intervenire. Ed è proprio nel 2016, quando l’agricoltore decide di aiutare gli animali, che il Kenya vive una delle più gravi siccità degli ultimi decenni: rigogliose pozze d’acqua sono ridotte a fango, elefanti e bufali si avvicinano, cercando acqua, dove non c’è più nulla …
“Alcuni animali, arrivati alle buche ormai secche, annusavano e scavavano alla ricerca dell’acqua, altri rimanevano immobili come se si aspettassero di vedere arrivare l’acqua da un momento all’altro”
La terribile siccità del 2016 sterminò migliaia di animali e di capi di bestiame, 17mila solamente in Zimbabwe. L’anno dopo, nel 2017 fu ancora peggio: la situazione andava peggiorando di anno in anno.
Patrick interviene: va dall’amministrazione del parco naturale vicino a cui vive, gli spiega che bisogna fare qualcosa, che gli animali sono stremati dalla sete e che lui vuole portargli l’acqua.
Così, ottenuta l’autorizzazione del direttore del parco, l’agricoltore improvvisa: va al villaggio più vicino, a 70 km di distanza, affitta un camion con un serbatoio e compra, pagando di tasca sua, 10 mila litri d’acqua da portare al parco.
Patrick inizia a fare 4 viaggi al giorno: 140 km per viaggio, 40 mila litri d’acqua al giorno, pagati a sue spese per abbeverare gli animali selvatici. La reazione degli animali è sorprendente:
“Ogni volta che arrivavo erano li ad attendermi: iene, elefanti, bufali, giraffe, creature che normalmente stanno alla larga dagli esseri umani, si avvicinavano senza scappare, senza attaccarmi né respingermi. Mi riconoscevano, avevano capito che ero lì per aiutarli”.
Ma le spese sono consistenti: per lui è impossibile sostenerle da solo. Allora apre una pagina Facebook nella quale racconta cosa fa, condivide la sua esperienza e chiede aiuto per raccogliere fondi che gli consentano di continuare il suo progetto.
Fonda un’associazione, la Mwalua Wildlife Trust, che raccoglie 400 mila dollari da piccoli donatori di tutto il mondo, compra un camion tutto suo e prende 5 persone a lavorre con lui.
Oltre a comprare acqua, oggi Patrick installa all’interno del parco soluzioni idriche sostenibili. Per esempio installa pannelli solari in grado di generare energia per pompe che erogano fino a 60 mila litri d’acqua al giorno.
“La Terra è totalmente cambiata rispetto a 20 anni fa e dobbiamo assumerci la responsabilità di ciò che abbiamo fatto. Il riscaldamento globale che ha provocato questa impietosa siccità è una conseguenza dei nostri comportamenti, per cui è nostro dovere intervenire.”
Tratto da Positizie.it
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