Quando l’Anima non può amare il corpo si ammala

Se siamo Spirito Incarnato, un motivo ci sarà …

Passiamo gran parte della nostra vita a cercare di modellare il nostro corpo, e con lui spesso instauriamo una lotta o una trattativa. A volte lo neghiamo, ignoriamo, ci sentiamo immortali.

Potrebbe essere il nostro più grande alleato di Conoscenza, e invece cerchiamo di costringerlo dentro spazi angusti di “come dovrebbe essere”: dalle diete performanti, alla ricerca di un’immagine esteriore che non rispecchia quella interiore.

Siamo figli di Cartesio, lo sappiamo, e anche se ne siamo consapevoli, riuscire a scardinare questa dicotomia è forse uno dei più difficili compiti del nostro tempo.

Non lo ascoltiamo veramente, il corpo. Piuttosto lo diamo per scontato. E prima che decidiamo di prendercene cura, esso deve bussare alla nostra porta della mente infinite volte.

La misura è difficile e chiede tempo, ascolto e discernimento. Più semplice, per ogni malessere, prendere una pillola miracolosa, che altro non fa che far tacere un sintomo.

Funzioniamo come un tutto armonioso, e potremmo trovare grandi risposte ai nostri disagi e malesseri se solo ci fermassimo ad ascoltare un dolore, un prurito insistente, una fatica corporea.

Ginocchia doloranti, mascelle indolenzite, respiro affannoso, cuore impazzito potrebbero raccontarci dei nostri blocchi, delle nostre paure, e indicare la giusta strada del cambiamento. Dirci … […] relazioni difficili o tossiche da lasciar andare, sogni lasciati da parte. Potrebbero rivelarci fedeltà familiari, patti e promesse inconsce: aprirci a una libertà per noi stessi e a una qualità diversa delle nostre vite.

Ma sappiamo che fermarsi, ascoltare e cambiare spaventa. Persino una faticosa zona comfort è meglio e più rassicurante di un cambiamento in cui stare felici.

Ci affezioniamo ai nostri piccoli grandi doloretti, ci abituiamo alle nostre esistenze a metà, da mediocri e accontentati, ci crogioliamo nelle quotidiane sfortune, vogliamo bene ai nostri acciacchi: ci fanno compagnia e ci rassicurano nelle immagini accomodate che abbiamo costruito di noi stessi.

Ascoltare realmente il nostro più grande alleato ci fa paura, perché ci connette non solo con la nostra estrema fragilità, ma anche con il nostro Grande Potere.

Entrare in relazione con noi stessi attraverso un corpo, il nostro, che potrebbe dirci molto di più su di noi, ci spaventa e comporta un capovolgimento di prospettiva.

Lui agisce, reagisce, parla di noi. Ogni sintomo è un messaggio, che vuole dire a noi un malessere dell’Anima. Anzi, è un atto di Amore, che in quel sintomo si incarna, prende corpo, vorrebbe dirsi. Dice a noi, ci parla, si esprime attraverso un linguaggio differente, quello del suo funzionamento. Amore mancato verso noi stessi, estremo sacrificio di Amore per un amore non voluto, non visto, non vissuto. Quando l’Anima fa male, il corpo si ammala. E l’Anima chiede solo di Amare. Di potersi espandere nell’Amore e di Amore.

Chiede di poter realmente stare bene nella nostra vita. Stare bene nella vita comporta un salto di responsabilità di fronte a noi stessi, un aggiustamento energetico, il coraggio di vivere fino in fondo quei sentimenti e quelle emozioni che ci possono sconquassare e interpellare cambiamenti, scelte difficili, ascolto. Rialzi di energia, fermate, ripensamenti globali. Quei sentimenti veri e autentici che vogliono potersi vivere.

Siamo esseri che tendono all’abitudine, al quieto vivere, per poi lamentarsi di quello che non va, ma non fare realmente il salto, per cambiare. Il cambiamento richiede uno sforzo energetico non da poco, e il nostro corpo ci chiede continuamente un ascolto per il suo benessere, che altro non è che il nostro, quello che comprende il tutto di Anima, corpo e psiche.

Cambiare spaventa, ascoltare spaventa. Il capovolgimento richiesto è mentale, di prospettiva: ribaltare lo sguardo dal fuori al dentro, dal conosciuto e già provato, allo sconosciuto e insolito. Percepirsi come un Tutto, non come scatole separate: corpo mente emozioni Anima Spirito…

Tentar non nuoce…

Iniziare ad esprimere sentimenti tenuti dentro per anni, il coraggio di fermarsi per dirsi: “Adesso che cosa posso fare per cambiare?” Quale atto, quale gesto da oggi per amarmi veramente? Quale ascolto possibile ti ho negato […]? Quale attenzione, […] quale ascolto? Perché ho spesso nausea, quel dolore al fianco, il fiato corto, l’insonnia …? Di che cosa tu avresti realmente bisogno?”.

Ascolta i fastidi, i dolori, i disagi del tuo corpo, inizia a guardarlo come un alleato, che altro non chiede che il tuo benessere e che tu inizi a funzionare come un atto in armonia … Anche perché “lui” risuona con noi e con l’Universo, è plastico, risponde con amore, “sente e reagisce”, costruisce, cellula dopo cellula, vibrazione dopo vibrazione, amore dopo amore la nostra storia. Ogni sintomo, una voce di Amore.

Un’emozione dove la senti se non prima nel corpo … dove? Quando sei arrabbiato, quando sei triste, quando sei felice…diventa cacciatore delle piccole grandi sfumature dei messaggi che il corpo ti invia: potrai scoprire vie auree per il piacere e il godimento. Ascolta la tua pancia, il tuo seno, le spalle, i piedi.
Da campo di battaglia delle nostre emozioni, trasformalo in luogo eletto di Conoscenza e di estasi, libero di esprimersi in sintonia con l’espressione di te stesso.

Un ribaltamento: partire dal corpo per giungere ad una mente che, attraverso il corpo, legge e conosce la nostra Anima. Una mente strumento di espansione verso quelle sconosciute possibilità che ci stanno aspettando: possibilità di Conoscenza e di ampliamento.

Una rivoluzione insomma … copernicana (!).

Roberta Bailo

L’EVIDENZA

2 Commenti

  1. Nicole

    Grazie♥️

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  2. Claudia

    Illuminante, Grazie.

    Rispondi

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