Respons – abilità
come mezzo per creare

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Sicuramente avrete letto tantissimo sulla Legge di Attrazione, e di sicuro vi sarete fatti un’idea ben precisa del potere che il nostro pensiero esercita nel creare la realtà.
Anche su questo blog avete potuto leggere di come le cose e gli eventi della nostra vita possano essere in qualche modo “attirati” a noi attraverso i nostri pensieri, sìano essi consci o inconsci.

Bene, ho una bella notizia è una brutta notizia per voi.
La bella notizia è che in base a quanto abbiamo detto, possiamo avere o diventare qualsiasi cosa nella nostra vita, e fin qui nulla di nuovo. La brutta notizia è che siamo gli unici responsabili di tutto quello che accade, nel bene o nel male.
Perché la seconda notizia sarebbe brutta? Perché il concetto di avere la totale responsabilità di ogni avvenimento della nostra vita ci spaventa a morte, e moltissimi sfuggono a questa scomoda verità.
La notizia non è piacevole anche perché non c’è via di scampo: Se volete che la Legge di Attrazione funzioni per voi, dovete necessariamente essere consapevoli e prendervi carico di questa responsabilità.

Inconsciamente siamo portati infatti a sfuggire da questo onere cercando sempre di dare la colpa di ciò che ci accade a qualcosa o qualcuno là fuori.
La crisi, il governo ladro, il nostro capo che non ci valorizza abbastanza, il partner che non ci capisce, il vicino di casa fastidioso … e potrei continuare per diverse pagine.
Siamo chiusi nella nostra zona di comfort, e facciamo di tutto per rimanerci il più a lungo possibile. È comodo dare sempre la colpa a qualcun altro, ma non ci rendiamo conto che attraverso questo atteggiamento da vittima ci chiudiamo inconsapevolmente in una gabbia fatta di paura e risentimento. Siamo i carcerieri di noi stessi.

Ora vediamo invece come stanno veramente le cose.
Che ci crediate o meno, il mondo che ci circonda e unicamente il riflesso di ciò che pensiamo o crediamo. Le persone e i luoghi che frequentiamo non sono altro che la rappresentazione materiale di come siamo fatti dentro. Come ho già avuto modo di dire, non c’è nulla la fuori. Anzi, non esiste un là fuori (il mondo esterno) separato dalla nostra mente.
La fisica quantistica ci ha dimostrato senza ombra di dubbio che creiamo la nostra realtà momento dopo momento, semplicemente attraverso il pensiero conscio e inconscio.
La realtà è dentro di te, e muta in conseguenza del mutare del tuo stato interiore. Del tuo essere.

Vuoi davvero prendere in mano le redini del tuo destino? La risposta è nel titolo di questo capitolo: prenditi tutta la responsabilità di quello che ti succede.
Smettila di lamentarti del mondo che ti circonda. Se l’hai creato tu, perché te ne lamenti?
Se te ne lamenti, riconosci al mondo esterno un potere che non ha, e rinunci del tutto alla tua Sovranità. Tutti noi creiamo in base alle nostre più intime credenze, pertanto se credi che la fuori ci sia un mondo pericoloso sul quale non hai alcun controllo, indovina un po’ che tipo di realtà creerai?
Il problema è che facciamo di tutto per sentirci vittima delle circostanze, in modo da poter avere un alibi che ci permetta di lamentarci e scaricare le responsabilità sul mondo esterno. Questo ci fa sentire bene, perché, come ho detto prima, la responsabilità fa paura e la maggior parte delle persone reagisce in modo forte contro questa verità, pur di salvaguardare il proprio diritto a lamentarsi.

Come pensi di poter applicare con successo la Legge di Attrazione se non credi di essere l’unico responsabile degli avvenimenti della tua vita?
Come pretendi di poter creare consciamente in futuro se non credi affatto di aver creato il tuo presente?
Se vuoi davvero cambiare la tua vita, inizia ad accettare la tua situazione attuale, bella o brutta che sia. Ama te stesso e ringrazia ogni giorno per tutto ciò che hai. Smettila di lamentarti e prendi coscienza della tua piena responsabilità.

Rivendica il posto sul tuo trono. Sentiti Sovrano indiscusso del tuo mondo, e solo così il mondo inizierà a trattarti da Sovrano …

 

Paolo Marrone
Tratto campoquantico.it

L'EVIDENZA

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Spiga di grano

Foto di Ulrike Leone da Pixabay

Sono e non sono.
Vivo della potenzialità indistinta
dove ciò che è in alto è come ciò che è in basso,
e dove ciò che è in basso è come ciò che è in alto.
Libero da spazio e tempo,
in me dimora la promessa.
L’indistinto si perturba
come l’acqua di un placido lago
al planare di una colomba.
E dalla materia
prende forma la mia singolarità.

Uno sguardo antico, senza giorni,
mi mostra una clessidra.
La mia eternità
prende a scorrere come sabbia attraverso istanti
che scivolano da un infinito a un altro infinito.
La terra umida mi accoglie.
In questa oscurità viva
non vedo, ma percepisco ogni cosa.
Sono ciò che ero
e sono ciò che sarò.
In me si dispiega la promessa:
sono nel mondo.

Poi qualcosa del mio essere
viene attratto verso il basso
– ecco le radici –
qualcosa verso l’alto
con piccole foglioline
che vibrano nella speranza del cielo.
L’indistinto cade nella forma
e ogni parte di me ha un nome.
I secondi creano le ore,
le ore i giorni, i giorni, i mesi
e in loro io divengo.

Nella calda estate sono ormai imponente:
le radici salde nella terra,
lambisco con le spighe l’immensità del cielo.
La terra mi nutre,
l’acqua mi disseta,
il sole mi scalda,
la notte mi da conforto.
Presto attenzione al mio divenire,
vivo il mio mutamento.
Le fibre che prima erano forti e flessuose
ora scricchiolano al vento.
Il verde delle foglie
è scivolato nel giallo.
Sono carico di semi:
in me cresce la promessa della vita.

La calda estate volge in un autunno prospero.
E’ tempo di riposare.
Mi adagio a terra
e trovo conforto nel suo abbraccio.
Ed è nuovamente oscurità.
Sono e non sono.
Vivo della potenzialità indistinta.
In me dimora la promessa.

 

Tratto dal libro Il sentiero della gioia
di Thomas Torelli

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