The voice

Cronista sportivo di basso livello, Frank, grazie a un premio vinto in un concorso radiofonico, inizia la carriera di cantante nell’orchestra di Henry James e in seguito di Tommy Dorsey. Il timbro particolarmente vibrante della sua voce lo fa diventare l’idolo delle ragazze d’America in guerra. Hollywood gli apre le porte: la strada sembra inarrestabile. Ma le commedie musicali, costruite attorno al suo personaggio, risulteranno disastrose.

Nel tentativo di risollevare la sua immagine, cambia strada e inizia a intraprendere ruoli drammatici. “Il bacio del bandito”, pellicola che interpreta nel 1949, è un solenne fiasco. Non c’è nulla da fare. Frank è spacciato, nessuno scommetterebbe più un cent sul suo successo. E non è finita: agli inizi degli anni cinquanta viene colpito da un’emorragia alle corde vocali. Anche la sua carriera di cantante sembra irrimediabilmente compromessa.

Ma proprio sull’orlo della disperazione Frank decide di reagire. Con l’umiltà che solo i grandi sanno avere nei momenti difficili, Frank accetta d’interpretare un ruolo fosco in un modesto film della Universal, che si intitola “Lasciami sognare”. E’ un fiasco, ma gli consente di rimanere nel giro.

Nel 1953, quattro anni dopo la sua ultima sfortunata pellicola, Frank si batte per ottenere – contro il parere del regista Zinnermann – un ruolo secondario nel film “Da qui all’eternità” accettando un cachet irrisorio.
La sua determinazione lo premia: la caratterizzazione del soldato umile e oppresso gli fa guadagnare il titolo di miglior attore non protagonista, conseguendo il premio Oscar.
Da quel giorno inizia la “leggenda”.

Recuperata come per magia la voce, nonostante i suoi film non siano mai stati eccelsi, diventa il simbolo dell’America nel mondo.
Fino al giorno della sua morte, che lo coglie all’età di 82 anni, Frank Sinatra è considerato il più grande cantante al mondo.

Tratto dal libro Viaggio verso il successo
di Giancarlo Giumelli

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