Un certo tipo di nutrimento

Foto di Cheryl Holt da Pixabay

Penso che la gente abbia bisogno di un certo tipo di nutrimento. Lo penso sinceramente. Abbiamo bisogno di essere amati. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci tocchi, abbiamo bisogno di qualche manifestazione d’amore.

Quelli di noi che si occupano di attività educative speciali, conoscono senza dubbio gli studi di Skeels e il suo lavoro meraviglioso in un orfanotrofio per bambini abbandonati. Aveva notato che i bambini lasciati soli in un orfanotrofio diventavano progressivamente apatici, sino a una totale immobilità. Al momento del ricovero avevano un quoziente d’intelligenza normale, ma dopo circa un anno e mezzo, il loro quoziente era quello dei ritardati. Skeels si chiese: “Che cosa succede?”.

Prese perciò dodici bambini e li portò dall’altra parte della città, in un istituto per adolescenti ritardate; a ognuna di loro affidò un bambino. Le ragazze non erano geni, ma erano affettuose. Tutti voi conoscete parecchi ragazzi che sono intelligentissimi ma che non combineranno mai nulla … perché non hanno nient’altro che l’intelligenza. Conosco tanti ragazzi che sono assolutamente normali, ma hanno una capacità d’affetto favolosa, e sanno scaldare il cuore della gente; loro sì che riusciranno a volare!

Skeels, come ho detto, affidò bambini abbandonati alle ragazze, e le ragazze li adoravano, li coccolavano, piangevano al momento in cui i bambini venivano fatti risalire sull’autobus alla fine della giornata. L’unico cambiamento per i bambini era di carattere affettivo; non era cambiato nient’altro, solo che quei bambini ora venivano vezzeggiati e amati, erano oggetto di premure.

Skeels ha scritto di recente un saggio che tutti voi dovreste leggere, Head Start on Head Start. In questo saggio presenta i risultati del suo studio su quei dodici bambini, che ha continuato a seguire dopo l’esperimento. Tutti quelli del gruppo di controllo che vennero lasciati nell’orfanotrofio sono diventati psicotici e sono finiti in qualche istituto, oppure sono diventati ritardati mentali. Ma del gruppo affidato alle ragazze, tutti tranne uno, si sono diplomati alle medie superiori, tutti si sono sposati e uno solo ha divorziato, nessuno vive dell’assistenza pubblica, sono tutti in grado di mantenersi da soli. La variabile indipendente era: qualcuno mi ha visto, qualcuno mi ha toccato, qualcuno mi ha voluto bene!

Tratto dal libro Vivere, amare, capirsi
di Leo Buscaglia

2 Commenti

  1. Tiziana

    Ricevere l’amore dell’altro ci insegna ad amare e prenderci cura di noi stessi e a nostra volta del prossimo.

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  2. Nicola

    Bellissimo lavoro!! Dovrebbero diffonderlo di più!!

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