IL FACILITATORE:

ciò che sei sempre stato e non hai mai saputo di essere

Oggi tanti sono disposti a credere che ogni cosa sia Energia Fluida, Vivente, Creativa e Intelligente, che tutto sia un Campo Energetico Condiviso, un’Unica Matrice, ma solo pochi sono disposti ad aprirsi alla possibilità di essere questo Campo, con tutto ciò che ne consegue.

Partendo dalla consapevolezza che ogni essere umano è, sin dalle origini, costantemente interconnesso con l’Energia Intelligente che tutto comprende e tutto genera, il Facilitatore non ha soluzioni e ricette da fornire, ma possiede Conoscenze, tecniche e strumenti da utilizzare in prima persona e da mettere al servizio degli altri per attivare il contatto con questa Energia che è in tutti e in tutto, e che genera e contiene, di volta in volta, l’informazione e la soluzione utile.

Questo è il motivo per il quale ognuno di noi prima di assumere qualsiasi ruolo e fare qualsiasi cosa avrebbe dovuto (e, se non l’ha fatto, dovrebbe quanto prima) recuperare questo stato primordiale. Questo è il motivo per il quale il Facilitatore non può essere considerato (e di fatto non è) un terapeuta: non effettua diagnosi, non cura malattie fisiche o psichiche, non prescrive e non si pone in conflitto con la medicina e la terapia ufficiale, bensì collabora direttamente e indirettamente con la professione medica e la terapia ufficiale sostenendole e integrandole con le sue competenze, al fine di promuovere il benessere globale della persona nel recuperare e riscoprire uno Stato dell’Essere che è di tutti.

Questo è il motivo per il quale “Facilitare” non può essere considerata una professione (anche se può diventarlo) ma uno Stato dell’Essere che ogni umano possiede, innato, senza esserne consapevole.
Questo è il motivo per il quale “Facilitatore si è, non si fa”: chi giunge a vivere questo Stato dell’Essere può aspirare di mettere al servizio degli altri un dono finalmente risvegliato e aiutare gli altri per fare altrettanto.

Il nostro intento è quello di consentire a tutti di Essere Facilitatori in ogni ambito nel quale si svolge la vita di ciascuno: con se stessi innanzitutto, poi in famiglia, nello studio e nel lavoro, nello sport e nel tempo libero, con partner, figli, genitori, colleghi, dipendenti allievi, amici e clienti, assistiti e pazienti … … con chiunque, ovunque! Chi intenderà far diventare una professione questa riscoperta condizione, potrà farlo secondo le modalità che l’ordinamento giuridico consente.

Tratto da www.gikey.it

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